Eko va a trovare suo fratello Yemi, diventato il prete della missione. Davanti alla chiesa una donna vende statuette della Madonna per raccogliere fondi per un vaccino.
Eko - con arroganza - dice a suo fratello che vuole confessarsi, ma Yemi è restio a farlo.
Yemi: Beh, perché perdere il tuo tempo confessandoti? Non ti
sarà d'aiuto.
Eko: No?
Yemi: No, perché la confessione significhi qualcosa, il tuo
cuore deve essere penitente.
Eko: Tu e il tuo senso di colpa, Yemi. Ho solo fatto quel
che era necessario per sopravvivere. Come può essere peccato?
Yemi: Tu potrai anche vivere lontano da qui, ma questo non
vuol dire che io non sappia chi sei e quello che hai fatto.
Eko: Hai dimenticato come hai avuto quella croce, fratello?
Il giorno in cui mi presero... quel che ho fatto è peccato o
è perdonato, perché sei stato tu ad essere salvato?
Yemi: Perché sei qui,
Eko?
Eko: Sono venuto ad
aiutarti. Ho della merce che devo fare uscire dal paese. Vorrei usare uno dei
voli umanitari della tua chiesa, per trasportarla.
Yemi: "Merce"?
Intendi droga.
Eko: Non sono gli affari che
faccio normalmente, Yemi. Stiamo portando via la droga dalla Nigeria, in
modo che non possa essere usata dalla nostra gente. E i soldi-- avrai tutti i
soldi che servono per comprare il tuo vaccino.
Dio ci ha dato quest'opportunità. Non dovremmo voltargli le
spalle.
Yemi: Non è stato Dio
a portarti qui, Eko. E' stata la tua avidità a farlo. Ora, io ti vorrò bene per
sempre... ma non ti aiuterò.
Il rapporto tra i due fratelli è paradossale: Yemi è buono perché Eko è diventato cattivo.
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