giovedì 20 maggio 2010

Walt è speciale


Michael trova Walt, con un coltello, in compagnia di Locke. E' furibondo e interrompe quello che per Walt era un bel gioco. Ma non ci sono ragioni per Michael che incalza Locke.
Michael: "Hai dato un coltello a mio figlio?"
Locke: "Dovresti vedere cosa..."
M: "Decido io cosa voglio vedere. In città avrei chiamato la polizia. Incoraggiare un ragazzino ad allontanarsi dal padre... dargli un coltello del genere..."
L: "Walt... è quello che vuole"
M: "Non parlare di mio figlio come se lo conoscessi" - punta il coltello verso Locke
L: "Ora ti dovresti calmare"
M: "Tu prova a metterlo contro di me e ti prometto..."
Boone arriva di soprassalto da dietro e afferra Michael: "Ti ha detto di calmarti"
Locke blocca a sua volta Boone... la situazione si fa molto confusa
Locke difende però Boone: "Basta, sei tu che brandeggi il coltello, lui vuole solo che nessuno si faccia male"
Locke continua: "Michale, so che il rapporto con tuo figlio non è facile. Sai perché si è attaccato a me? Perché lo tratto da adulto, tu invece da bambino"
M: "Ha solo dieci anni"
L: "Ma ne ha già passato più di tanta gente in una vita intera. Sei stato poco con lui per notarlo, Michael. E' speciale".
M: "Che cosa hai detto?"
L: "E non siamo a casa, Michael. Finché siamo qui Walt dovrebbe poter esprimere le sue potenzialità".
Michael è molto stupito, quasi allarmato dalle parole di Locke: "Sta lontano da mio figlio. E da me".

L'antagonismo tra Locke e Michael si rivela soprattutto in un gioco di sguardi.
Michael è invidioso del fascino che Locke suscita su Walt, ma anche giustamente spaventato dai modi ambigui di John.
Come fa Locke a conoscere le potenzialità di Walt, a sapere che è speciale?
Anche Boone è soggiogato da Locke.

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